la pianista ceca Miela entusiasta della anziane porche voluttà

La manicure della ceca Miela scorre sui tasti di un vecchio pianoforte, il suo petto ondeggia con le transizioni nette della bionda dalle note di tonalità alta a quelle più basse, il suo culo si agita su una vecchia sedia di pelle con la pelle scricchiolante. Una collana preziosa pende tra i anziane porche seni della bellezza dagli occhi azzurri, orecchini simili sono nelle sue orecchie e un sorriso felice risplende sulla gioiosa fisionomia lentigginosa del pianista. Il diavolo spudorato guarda nel vuoto, i suoi occhi fanno una domanda ragionevole "Myelochka, cara, cosa stai facendo?" La crisalide si siede sulle tastiere, appoggia la gamba sinistra contro il bordo esterno, appende la gamba destra su una sedia, formando una sorta di posa di una donna seduta su una sedia ginecologica. Il seno è aperto, il culo è sciolto, non è difficile raggiungere i buchi seducenti, solo ogni scoppio di euforia sarà accompagnato da un brutto cigolio di tasti, e sicuramente l'insegnante che abita al piano di sotto si accorgerà di quanto sia falso il suo miglior allievo. Presto, voluttà entusiasta, Miela vorrà penetrare più a fondo, un vecchio ugello di canna antico attirerà la sua attenzione, lo userà come sostituto della virilità.